Trent’anni gloriosi
(1945-1973)

Tra il 1945 e il 1973 la crescita economica dei Paesi industrializzati conobbe una significativa impennata: la produzione mondiale lorda si moltiplicò come mai prima d’allora. A favorire la crescita e, di conseguenza, la nascita del Welfare State, ossia “Stato del benessere”, contribuirono alcuni fattori come la creazione di un ordine economico e monetario internazionale, la rapida diffusione delle innovazioni tecnologiche e l’eccezionale sviluppo dei trasporti.

Morte di Stalin

Il 5 marzo 1953 venne annunciata la notizia della morte di Stalin, il leader del popolo sovietico. Già il giorno successivo la sua salma venne esposta per l'ultimo omaggio nella Casa dei Soviet, nel centro di Mosca. Da quel momento in avanti si registrarono importanti cambiamenti e svolte, in particolare con la leadership di Nikita Kruscev che si rese protagonista della prima ufficiale e clamorosa denuncia dei crimini di Stalin e inoltre favorì la diminuzione delle tensioni internazionali, il cosiddetto «disgelo».

Pontificato di Giovanni XXIII
(1958-1963)

Nelle fibrillazioni che attraversarono il sistema politico italiano e mondiale degli anni Cinquanta, un ruolo importante fu quello giocato dalla Chiesa con papa Giovanni XXIII. Figlio di contadini bergamaschi, il nuovo capo della Chiesa, subentrato nel 1958 a Pio XII, interpretava il suo pontificato con uno spirito di tolleranza e apertura. Oltre alla pubblicazione di varie encicliche, tra cui Pacem in terris (1963), l'evento più significativo del suo pontificato fu la convocazione del Concilio Vaticano II (1962-1965), come momento di grande rinnovamento della Chiesa cattolica.

In Italia miracolo economico (1958-1963)

In Italia, gli anni che vanno dal 1958 al 1963 sono ricordati come gli anni del “miracolo economico”. L’impetuosa crescita si configurò come una fase di rapido e intenso sviluppo dell’industria. Durante il periodo antecedente la Seconda guerra mondiale, il sistema economico italiano era stato frenato da vari fattori, come la sovrapopolazione rurale e la scarsa dotazione di materie prime. Fu grazie al superamento di questi scogli, al contributo delle politiche monetarie ed economiche dello Stato e all’iniziale impulso degli aiuti provenienti dal piano Marshall che l’Italia poté uscire dal periodo di stagnazione economica successivo al secondo conflitto mondiale e intraprendere un percorso di sviluppo.

Presidenza di Kennedy negli Stati Uniti

John Fitzgerald Kennedy, candidato del Partito Democratico, vinse le elezioni presidenziali del 1960, succedendo a Eisenhower. Kennedy, di origine irlandese, è stato uno dei presidenti degli Stati Uniti più amati, il primo di religione cattolica e il più giovane a morire ricoprendo tale carica. La sua breve presidenza (1961-1963), nel periodo della guerra fredda, fu segnata da alcuni importanti eventi: la crisi cubana, la costruzione del muro di Berlino, la conquista dello spazio, l’affermarsi del movimento per i diritti civili degli afroamericani. Kennedy fu assassinato il 22 novembre 1963 a Dallas, in Texas.

Costruzione del muro di Berlino

Nel 1945 venne decisa la divisione della Germania in 4 settori, controllati da Unione Sovietica, Francia, Gran Bretagna e USA. Nel caso di Berlino il settore più esteso fu quello dell'URSS, che occupava quasi tutta la metà orientale della capitale. Inizialmente ai cittadini di Berlino era permesso di circolare liberamente tra tutti i settori, ma con la guerra fredda i movimenti vennero limitati; il confine tra Germania Est e Germania Ovest venne chiuso nel 1952. Per fermare la fuga dalla dittatura, il regime comunista iniziò la costruzione di un muro nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961. Circondava i tre settori occidentali di Berlino, separandoli fisicamente dal resto della Germania dell’Est.

Concilio Vaticano II
(1962-65)

L'evento più significativo del pontificato di Papa Giovanni XXIII fu la convocazione del Concilio Vaticano II (1962), vissuto come momento di grande rinnovamento della Chiesa cattolica. Il vero scopo del Concilio era chiedere un aggiornamento nel modo di presentare la fede agli uomini contemporanei, non un cambio dei contenuti della fede.

Guerra degli Stati Uniti in Vietnam
(1964-1973)

La guerra del Vietnam fu il momento più caldo della fase politica internazionale compresa tra gli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta. Lo scontro tra il regime comunista del Nord e quello filooccidentale del Sud si riaccese dopo il colpo di Stato militare che, nel 1965 portò al potere un generale nel Sud. Nonostante l’impressionante dispiegamento di forze da parte degli Stati Uniti, la guerra assunse una piega sempre più favorevole alle truppe comuniste. Nel 1968 il presidente Lyndon Johnson ordinò di sospendere i bombardamenti: fu l’inizio di un difficile dialogo. La guerra finì con la vittoria del Vietnam del Nord, che assunse il controllo dell’intera regione.

Rivoluzione culturale cinese

Dalle basi ideologiche della contrapposizione con i sovietici scaturì, tra il 1966 e il 1969, la rivoluzione culturale, cioè il tentativo di introdurre una trasformazione profonda nei costumi della società cinese all'insegna dei principi comunisti. Fu un conflitto che interessò milioni di persone e in cui si intrecciarono molteplici fratture: fu scontro tra generazioni, tra fazioni diverse del Partito comunista, tra operai e quadri dirigenti della produzione, tra città e campagna. La rivoluzione cominciò con le protesta degli studenti universitari di Pechino e sfociò in scontri che fecero temere una guerra civile.

Contestazione giovanile

I movimenti del Sessantotto nacquero in Francia agli inizi del 1960 e raggiunsero l’apoteosi nel 1968, diffondendosi in Europa e nel mondo in modo rapido e capillare. Nati come protesta dei giovani operai contro la nuova società dei consumi, presto si allargarono a problematiche sociali di più ampio respiro, interessando temi quali la mancanza di libertà, l’invadenza della burocrazia di partito, l’autorità come nemico: nelle scuole si contestava l'autorità dei professori, della cultura ufficiale e del sistema scolastico obsoleto; nelle fabbriche si rifiutava l'autorità del potere economico e dell'organizzazione del lavoro.

Crisi petrolifera

Nel 1973 gli Stati arabi produttori di petrolio presero la decisione di bloccare le esportazioni di greggio in Europa e in USA. Il mondo industrializzato, ormai dipendente dal petrolio, dovette realizzare drastici tagli al consumo di carburante e una riduzione di tutte le importazioni. Con la crisi petrolifera, la crescita del PIL crollò e la disoccupazione salì bruscamente.

Assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse

Il 16 marzo 1978 l’ex presidente del Consiglio dei ministri e della Democrazia Cristiana Aldo Moro fu rapito dall’organizzazione terroristica delle Brigate rosse. In cambio della libertà dell’ostaggio, i sequestratori chiedevano il riconoscimento politico oltre che la liberazione dei loro compagni detenuti in carcere. La DC e il PCI si orientarono verso la politica della fermezza, rifiutando ogni accordo con i terroristi. Aldo Moro fu ritrovato morto il 9 maggio 1978 dopo più di un mese di prigionia.

Presidenza Reagan negli Stati Uniti

Le elezioni presidenziali del 1980, negli USA, furono vinte dal repubblicano Ronald Reagan. Fu uno dei presidenti più amati, perché incarnava la risalita degli Stati Uniti. Negli anni Ottanta ci fu una ripresa dell’economia occidentale trascinata da quella americana, grazie soprattutto alla rivoluzione informatica. Reagan fu il vincitore della guerra fredda: l’Unione Sovietica si trovava in una situazione talmente grave che non poté più sostenere il confronto con gli Stati Uniti, crollando nel giro di pochi anni.